La nostra storia

L’Accademia Giambettino Cignaroli fu costituita a Verona nel 1764 ed è una delle più antiche istituzioni di belle arti in Italia. 

Una storia viva da oltre 250 anni e un presente scandito da iniziative e corsi tenuti da artisti affermati e apprezzati non solo a livello nazionale. 

Queste le tappe principali della nostra storia:

1763, 26 maggio
Il Doge di Venezia Antonio Cornaro accetta l’istanza della Accademia dei pittori di Verona di essere esentata dalla tassa annuale e «da qualunque contribuzione per l’avvenire».

1764, 16 dicembre
Il Doge Alvise Mocenigo informa il Capitano e Vice Podestà di Verona che il Senato veneto approva i «Capitoli» dell’Accademia di Pittura.

1764, 22 dicembre
Il Consiglio dei XII e L, chiamato a «proteggere e sostenere l’Accademia de’ nostri pittori, raminga fin oggi, e priva di stabile domicilio…», seguendo l’esempio ducale che, «onore non accordato fin’ora a veruna altra città» l’aveva esentata dalla tassa annuale, «concede l’uso di casa con bottega nello stabile … alla Giara…» e «un contributo annuo, per supplire alle spese…». Tre presidenti, in carica triennale, saranno nominati da parte del Consiglio, mentre direttore perpetuo sarà Giambettino Cignaroli. Nella stessa data vengono promulgati i XIII «Capitoli» che regolano l’attività dell’Accademia di Pittura, che così viene ufficialmente costituita.

Giambettino Cignaroli: Autoritratto, 1755(Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie)

1766, 5 marzo
Apertura ufficiale dell’Accademia: «Si contano a quest’ora trentatrè Accademici e quarantacinque Alunni tra Cittadini e Forestieri, che fanno sperare co’ loro studj accrescimento d’onore alla Scuola Veronese».

1787, 13 agosto
Deliberazione del Consiglio dei XII e L «ond’abbia l’Accademia stessa a chiamarsi col doppio titolo d’Accademia di Pittura, e Scultura».

1797-1803
Forzata sospensione dell’attività per le guerre napoleoniche.

1804, 3 marzo
Il Ministro degli Affari Interni della Repubblica Italiana approva che siano trasferiti all’Accademia di Pittura e Scultura i «capitali» (fondi) della soppressa Accademia Filotima.

1805, 24 novembre
Il Piano di rilancio dell’Accademia, predisposto e presentato da Saverio Dalla Rosa, viene approvato, si attuano le prime riforme statutarie.

1837
Nuovo statuto (l’Accademia accentua la condizione di “scuola”).

1848-1851
Sospensione di ogni attività a seguito della I Guerra d’Indipendenza.

1853
Legato del conte Paolo Brenzoni che lascia al Comune di Verona un importante complesso immobiliare il cui ricavato produca una rendita perpetua destinata ad alunni dotati, meritevoli e non abbienti che possano perciò frequentare corsi affiancati a quelli dell’Accademia.

1873
Con il nuovo statuto al nome di «Accademia…» viene aggiunto «e Scuola Brenzoni di Pittura e Scultura». 

1924
Nuovo statuto. All’Accademia viene annesso il Liceo Artistico.

Giambettino Cignaroli: Sacra Famiglia col Padreterno e i santi Elisabetta e Giovannino, 1754 (collezione privata)

1937
Lascito al Comune di Verona di Achille Forti che contempla vari beni immobiliari, mobiliari e opere d’arte.Tra questi il suo palazzo nobiliare nell’attuale Via Forti, con vincolo di utilizzo del piano terra da parte dell’Accademia Cignaroli e del primo piano da parte della costituenda Galleria d’Arte Moderna. In questa occasione viene chiesto dal Comune di Verona all’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni un consistente gruppo di opere di sua proprietà, tuttora in comodato gratuito presso la Galleria d’Arte Moderna di Verona.

1947
II Sindaco Aldo Fedeli, in virtù del recente lascito Forti assegna il palazzo Verità Montanari a sede dell’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni.

1983-1984
L’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni chiede al Ministero della Pubblica Istruzione la legalizzazione del primo corso di pittura. Negli anni successivi vengono legalizzati altri insegnamenti.

2002, 13 ottobre
Dopo vari tentativi di modificare lo statuto senza l’approvazione del Corpo Accademico, il Tar regionale del Veneto conferma la storica prerogativa dei Soci Accademici, con sentenza del 13/10/2004.

2010, 13 settembre
I Soci Accademici, riuniti in assemblea, approvano la proposta di cedere il comparto relativo ai corsi legalizzati a una realtà esterna. Il ramo legalizzato sarà, dunque, scorporato e conferito a una Fondazione che prenderà il nome di Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona. Tale nuova realtà sarà costituita dalla stessa Accademia Cignaroli che vi immetterà i beni didattici e una consistente somma in denaro, dal Comune di Verona da cui riceverà una somma pari a quella della Cignaroli, e dalla Provincia di Verona che le assegnerà un importo sensibilmente inferiore. La Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, creata nel 2012, sarà da allora finanziata in massima parte dal Comune di Verona.

L’antica Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni di Pittura e Scultura, che conserva il proprio logo e il patrimonio comprendente l’archivio storico, dipinti, sculture, arredi e biblioteca, prosegue la sua tradizionale attività legata ai corsi liberi. 

2012, 5 marzo
Viene costituita la Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, con un patrimonio composto da 50.000 euro in contanti e 288.000 euro in beni di natura didattica conferiti dall’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni, 50.000 euro in contanti conferiti dal Comune di Verona e 20.000 euro, parimenti in contanti, conferiti dalla Provincia di Verona.

2013, 11 febbraio
A seguito della cessione dei corsi legalizzati alla Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, viene approvato dalla totalità dei Soci riuniti in assemblea, con atto notarile stilato dal notaio Maurizio Marino, il nuovo statuto dell’Accademia Giambettino Cignaroli e Scuola Brenzoni di Pittura e Scultura che mantiene inalterata l’autonomia gestionale, la nomina degli organi rappresentativi da parte di Soci, il diritto di sede e la rendita Brenzoni.

Carlo Canella: Studio notturno dal vero nell'Accademia di Belle Arti di Verona, 1827 c.ca (Accademia Giambettino Cignaroli e Scuola Brenzoni di Pittura e Scultura, Verona)