Inganno del visibile – Dipingere una natura morta in stile iperrealista
L’obiettivo del corso annuale di pittura iperrealista si prefigge di insegnare la raffigurazione di un soggetto attraverso la tecnica delle velature con i colori ad olio, ispirandosi alle opere dei maestri del Rinascimento italiano e della pittura fiamminga. L’utilizzo delle velature consente di ottenere effetti di estrema delicatezza e trasparenza nella resa delle luci e delle ombre.

Il tema proposto per l’anno accademico 2024-2025 è la natura morta. L’osservazione analitica consente non solo di ottenere una copia fedele di quanto rappresentato, ma di cogliere l’anima profonda della natura stessa.

L’Iperrealismo, nato negli Stati Uniti nei primi anni ’60 del secolo scorso, in contrapposizione alla libertà stilistica dell’Action Painting e degli espressionisti astratti, si pone come obiettivo l’annullamento del punto di vista del pittore nell’immagine dipinta, rappresentata con precisione e fedeltà tali da trasfigurarla, rendendola più vera del reale persino nei suoi complessi “inganni ottici”. Pertanto, ancora una volta si riconferma come un genere solo apparentemente fedele al reale, ma in realtà con aspirazioni che vanno ben oltre la semplice riproduzione di quanto appare alla vista dell’osservatore.

Il corso di pittura sarà suddiviso in due parti:

– PRIMA PARTE: studio della grisaglia a velature dell’intero soggetto (tecnica usata anche dai Maestri del Rinascimento) che si rivela fondamentale per restituirlo in modo iperrealistico.
Gli allievi saranno guidati dal docente nella scelta del tema, secondo il proprio livello di esperienza, e nel dotarsi dei materiali più adatti (tele, colori, pennelli, medium per dipingere ad olio).

– SECONDA PARTE: proseguimento con colori a velatura per completare il soggetto prescelto fino alla stesura della vernice protettiva finale.